Un tuffo nel passato

Un confronto tra generazioni mette immediatamente in luce come la tecnologia ha cambiato il nostro quotidiano e il modo di rapportarci con le altre persone. Per capire al meglio le grandi differenze e i grandi passi avanti che abbiamo fatto in questi anni, abbiamo intervistato una persona che ricorda molto bene la sua infanzia e la sua adolescenza nella nostra piccola città di Piazza Armerina.

Vincenzo La Malfa ci ha fatto capire che i nostri nonni, ma anche i nostri genitori, non hanno vissuto come noi, e che la nostra città era molto diversa. L'attuale Villa Garibaldi, per esempio, era molto più bella, poiché curata da un giardiniere, che la rendeva un luogo ideale per incontrarsi con gli amici o andare a giocare. Del resto, se pensiamo proprio al giocare oggi, la prime cose che ci vengono in mente sono un cellulare, un tablet, un computer; all'epoca, non esisteva niente di tutto ciò e ci si arrangiava e si giocava con qualsiasi cosa si trovasse: a pallone, ovviamente, ma anche alla cavallina, a carte, a morra cinese …tutti giochi ormai superati dalla tecnologia. Anche il rapporto genitori-figli era diverso, sicuramente improntato a un maggior rispetto dei secondi nei confronti dei primi.

Ai tempi, si andava in Chiesa: durante le messe si soleva fare i chirichetti, ma in parrocchia si andava anche per giocare al biliardino o a calcio (come dimenticare il torneo di calcio organizzato ogni anno tra le diverse parrocchie?!). C'erano anche le feste scolastiche, ma molto diverse da quelle attuali: non si andava a ballare nelle discoteche, ma all'hotel Selene, o al Jolly Hotel, o al cinema Plutia, vestendosi sempre in modo molto elegante. Per non parlare della musica dal vivo…

Insomma, grazie al Signor La Malfa, abbiamo capito che ci sono stati grandi cambiamenti, non sempre per forza positivi; abbiamo avuto modo di riflettere e di capire che forse, in alcuni frangenti, dovremmo sforzarci di cambiare, provando anche a comprendere per quale motivo i nostri genitori, che spesso non avevano praticamente nulla, ci vietano di fare alcune cose.