Ruta graveolens

Siracusa
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Ruta graveolens
Nome comune
Ruta comune
Specie
R. graveolens
Famiglia
Rutaceae
Fioritura
da Maggio a Settembre
Luogo
Europa meridionale

Descrizione

La ruta è una pianta erbacea perenne, con fusti erbacei piuttosto ramificati alti fino a un metro. Le foglie sono tripennate, i fiori sono piccoli, poco appariscenti, di colore giallo.

Storia

La ruta veniva utilizzata dalla medicina popolare solo esternamente con l'olio essenziale per trattare dolori articolari, nevralgie e crampi, mentre l'infuso era usato per calmare gli attacchi isterici, e stimolare la digestione.

Caratteristiche

Le foglie della ruta contengono olii essenziali ricchi di sostanze importanti come flavonoidi, alcaloidi, cumarine, fenoli, aminoacidi, furanocumarine e saponine. Contiene anche una ridotta percentuale di un principio attivo, la rutina, dalle notevoli proprietà antiossidanti, in grado di prevenire l’invecchiamento cellulare e favorire il benessere di tutto l’organismo. 

Tuttavia, se assunta in quantità eccessiva, la pianta può rivelarsi tossica, soprattutto per la presenza di furanocumarine e saponine, con potenziali effetti dannosi, e addirittura letali, per l’uomo.

Miti, leggende e simboli

Dal Medioevo fino all’inizio del secolo scorso l’“erba ruta” era ritenuta l’erba che scacciava la paura. Si metteva in tasca quando si dovevano affrontare situazioni che mettevano timore, e le case nel cui spazio esterno cresceva erano ritenute privilegiate e fortunate. 

Sempre nel Medioevo si ponevano semplici corone di ruta sulle tombe per allontanare gli spiriti maligni che potevano, secondo la credenza, tormentare le anime dei defunti. Fino a metà Ottocento, la pianta si utilizzava anche nelle pratiche esorcistiche volte a scacciare la malasorte. La leggenda narra che Leonardo attribuisse le sue straordinarie capacità visive alla ruta, avendola sempre consumata in insalata.

Iconografia

In iconografia la ruta, raffigurata come una donna bella vestita in oro con gli occhi rivolti al cielo, rappresenta la bontà.