Descrizione
Conifera arbustiva o piccolo alberello sempreverde, cespuglioso e resinoso.
Possiede foglie aghiformi e appuntite con apice pungente.
I fiori sono raggruppati in piccoli amenti all'ascella delle foglie: i maschili sono di colore giallastro, quelli femminili di colore verdastro. Si tratta di una specie dioica, infatti, i fiori maschili e femminili sono su alberi differenti. I falsi frutti, che si formano sulle piante femminili, derivano dalla modificazione carnosa delle tre brattee apicali, hanno forma ovoidale e sono ricoperti da un sottile strato di cera. A maturità raggiunta, il secondo anno, diventano neri.
Storia
Il nome del ginepro deriva dalla parola celtica "juneprus", che significa acre, probabilmente a causa del sapore dei suoi frutti. Il francescano Maurizio da Tolone, nel 1500, compose dei profumi utili a disinfettare le navi provenienti da luoghi infetti.
Caratteristiche
Ha proprietà diuretiche, lassative, antisettiche, aperitive, stimolanti. È utilizzato per la cura di cistiti, reumatismi e infiammazioni renali.
L'olio essenziale è un potente diuretico ed è utile anche nella cura di numerose malattie della pelle.
Un tempo il Ginepro era utilizzato per curare i morsi di serpente e proteggere dalle malattie infettive.
Miti, leggende e simboli
In passato veniva bruciato per tenere lontane le pestilenze e gli spiriti malvagi.
Insieme al sale, veniva utilizzato dagli Egizi per conservare i cadaveri.
I Greci lo chiamavano “arkeuthos” che significava allontanare, respingere un nemico, viste le funzioni protettive della pianata, a livello sia fisico, sia spirituale.
In molti paesi c'era l'abitudine di piantare il ginepro vicino alla casa e addirittura si coprivano con le fronde eventuali fessure o crepe del muro per evitare che quei punti potessero diventare delle vie per le negatività, le malattie e gli spiriti malvagi.