Chiesa San Michele Arcangelo

Scicli
Facciata della Chiesa
Elementi decorativi vari
Autore
Tipologia
Anno
Metà 1800
Stile

Descrizione

La chiesa presenta un prospetto imponente a tre ordini, scandito da semicolonne nella parte centrale e da lesene nella parte laterale, culminate da una cella campanaria. Il primo ordine ha delle colonne corinzie sormontate da una cornice arricchita con scudi araldici. Il secondo ordine presenta, nella parte centrale, un finestrone chiuso con gelosie in ferro battuto e incorniciato con ghirlande floreali. Il terzo ordine presenta lesene piatte, culminanti in capitelli corinzi che inquadrano la cella campanaria e denotano un’impostazione neoclassica. 

Un timpano triangolare chiude in alto la facciata. 

L’interno è ha una navata e ha una pianta ellittica e un’abside semicilindrica, che è caratterizzato da decorazioni policrome, da innumerevoli stucchi, pitture, affreschi e sculture. Gli stucchi della volta, caratterizzati da motivi floreali e animaleschi, richiamano l’Eden e gli affreschi blu, azzurro, oro e verde danno vivacità all’insieme. 

L’alternanza di stucchi e affreschi ingannano l’occhio perché fanno sì che le decorazioni vengano scambiate per maioliche. La presenza delle grate gelosie, internamente ed esternamente alla chiesa, ricordano che in passato la chiesa e l’ex convento annesso erano abitati da suore di clausura, le agostiniane. Ai lati della navata, sui quattro altari minori in finto marmo, si collocano delle tele raffiguranti: S. Agostino, S. Michele Arcangelo, l’Adorazione dei Magi e un crocifisso in cartapesta. Nell’abside, invece, campeggia una grande tela di forma ovale che raffigura la Madonna del Buon Consiglio di sec. XVIII.

Riferimenti storici

Fu una delle pochissime costruzioni a Scicli che si salvò dal terremoto del 1693, ma nonostante ciò fu ricostruita interamente. I lavori furono affidati all’architetto Alessi, che iniziò l’opera nella seconda metà del 700, utilizzando tutto lo spazio disponibile per formare una quinta scenografica naturale. I lavori si conclusero a metà dell’800 sotto la guida dell’architetto Fama di Palermo.

Riferimenti Botanici

Ghirlande floreali.