Descrizione
È un arbusto sempreverde, a fusto legnoso, molto ramificato e con foglie aghiformi, lunghe 5–10 mm.
I fiori, roseo-violacei, lunghi fino a 7 mm, sono riuniti a formare fitte infiorescenze all'apice degli steli. I fiori secchi rimangono a lungo sulla pianta e hanno un notevole effetto ornamentale.
Storia
Il suo nome deriva dalla parola greca ‘Eréiko’ che significa ‘frangere, spaccare sassi’, perché si riteneva che i suoi infusi fossero in grado di spezzare i calcoli della vescica e dei reni.
Il termine che la specifica invece, deriva da 2 parole latine: ‘multus e floris, quindi “molti fiori’ per descrivere le sue infiorescenze composte da tanti piccoli fiorellini.
Caratteristiche
I fiori hanno anche uso apistico: attrae le api dove che producono un ottimo miele mono-floreale.
Miti, leggende e simboli
I popoli nordici consideravano l'Erica l'erba delle fate che, secondo alcune leggende, dimoravano fra i suoi fiori: era quindi sconsigliato addormentarsi sopra un cespuglio d'Erica, perché si rischiava di essere rapiti da queste ultime; allo stesso tempo, in questo modo ci si poteva mettere in contatto con l'aldilà. Le scope di Erica, utilizzate anche per pulire i templi, scacciavano gli spiriti maligni dalla casa.