

Descrizione
Pianta alta 2-5 dm, glabra, con fusto legnoso e rami densamente fogliosi.
Le foglie sono glauche, cigliate sul bordo, le inferiori oblanceolato-spatolate, acute, le superiori lanceolato-lineari, patenti o ricurve.
Le “Silene” presentano dei fiori bianchi, giallastri, rosei o rossi.
I petali sono rosei, bilobi, con scaglie acute.
Il frutto è una capsula maggiore del carpoforo.
Storia
Il nome di questa pianta è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere.
Conosciuta inoltre con i termini di strigolo, bubbolino, erba del cuoco, o schioppettino per via dello scoppiettio prodotto dal fiore se stretto fra le dita.
Nella medicina popolare del passato si pensava avesse funzioni diuretiche e veniva utilizzata anche come rimedio contro la gotta, il fuoco di Sant’Antonio e l’anemia, ma la pianta non è inserita nell’elenco ufficiale delle piante officinali e non è usata in erboristeria.
Caratteristiche
Oggi è una pianta molto ricercata perché considerata fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura, dopodiché le foglie basali diventano troppo coriacee.
Miti, leggende e simboli
Il nome del genere (Silene) si riferisce alla forma del palloncino del fiore. Si racconta che Bacco avesse un compagno di nome Sileno con una gran pancia rotonda.