Plantago lanceolata

Villa Romana del Casale di Piazza Armerina
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Plantago lanceolata
Nome comune
Piantaggine
Specie
P. lanceolata
Famiglia
Plantaginaceae
Fioritura
da Giugno ad Agosto
Luogo
Europa, Asia, Africa, Etiopia

Descrizione

Pianta perenne, con corto rizoma, foglie basilari grandi, ellittiche, picciolate, disposte a rosetta.                       Le foglie della lanceolata sono lunghe e di forma ovale, solcate da nervature evidenti.                                                    Sono di colore verde intenso e con la superficie un po’ lucida. I fiori, piccoli e bianchi, nascono su lunghe e dritte spighe filigranate, di colore marrone-giallognolo.

Storia

Il nome del genere deriva dal latino planta = pianta (riferito ai piedi) per la somiglianza delle foglie ai piedi e anche perché vegeta in zone calpestate.                                                                                                                                    
Altri sostengono che Plantago deriverebbe dal latino "plantam tangere", cioè pianta gradevole a toccarsi. 
Già Alessandro Magno e Dioscoride Pedanio, medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, le attribuivano grandi poteri curativi. 

Caratteristiche 

Un vecchio detto della tradizione popolare dice: “La via per la piantaggine è più vicina di quella per il medico”, a significare che la pianta si trova ovunque e per tutto l’anno, tanto da essere considerata una farmacia a cielo aperto.
In effetti, la pianta ha proprietà astringenti e antinfiammatorie, oltre che antianemiche. Ha la capacità di bloccare le emorragie e di favorire la guarigione delle ferite per via delle mucillagini che sono presenti nelle sue foglie.

Miti, leggende e simboli

Secondo la tradizione nordica la Piantaggine rappresentava uno spirito posto a controllare l’ingresso al regno di Hel, la dea della morte.
Secondo un’antica leggenda, una bellissima fanciulla aspettò talmente a lungo il suo innamorato lungo la strada che, impietositi, gli dei la trasformarono in piantaggine. 

Iconografia

È tra le piante più ricorrenti nei quadri rinascimentali, come simbolo di umiltà, in quanto soggetta al calpestio.