Forme dell'identità

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Forme dell'identità

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Immagine di introduzione - Balconata Museo Caltagirone

Caltagirone, Balconata del Museo della Ceramica. Foto Maria Aloisi.

Caltagirone, Balconata del Museo della Ceramica. Foto Maria Aloisi.

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Introduzione

Le forme dell’Identità lavora sulle eredità identitarie, proponendo un viaggio nel tempo e nei luoghi, alla scoperta di quelle forme del passato che continuano a persistere nel presente.

Nell’articolazione delle diverse azioni, si è tenuto conto di una serie di punti critici che caratterizzano il quadro di riferimento:

  • l’incompletezza e la scarsa integrazione fra le conoscenze del sistema dei siti Patrimonio Unesco oggetto di interesse;
  • la scarsa percezione della complessità di relazioni che lega i siti Unesco con il patrimonio diffuso di carattere paesaggistico, storico-culturale, etno-antropologico, naturalistico e immateriale;
  • la mancanza di una rete integrata di fruizione del patrimonio e dei servizi a esso collegato, che si concretizza in termini di limitata accessibilità allo stesso;
  • la limitata percezione da parte degli abitanti dei territori interessati del Patrimonio come risorsa per il mantenimento dell’identità locale.

Il progetto, muovendo da tali considerazioni, si propone di incrementare la qualità della fruizione dell’offerta culturale dei Siti Unesco, soprattutto da parte delle comunità locali, in modo da renderle partecipi e protagoniste della conservazione, promozione e valorizzazione dei propri territori, secondo i principi e le direttive dell’UNESCO, che li ha così definiti Patrimonio dell’Umanità.

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Logo, loghi, luoghi

Logo doppio del progetto

Logo di Caltagirone

Logo di Catania

Logo di Militello in Val di Catania

Logo di Modica

Logo di Noto

Logo di Palazzolo Acreide

Logo di Pantalica, Cassaro, Ferla, Sortino

Logo di Ragusa

Logo di Scicli

Logo di Siracusa

Logo di Villa Romana del Casale di Piazza Armerina

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Il progetto "Forme dell'identità" è svolto in collaborazione con

Partner di forme dell'identità

Loghi e luoghi di progetto

Logo di Caltagirone

La si può trovare su balconi e sui cancelli di ingresso di antiche ville e giardini nobiliari, ma anche in facciate di chiese e conventi. Di cosa stiamo parlando? Del simbolo che abbiamo scelto per identificare, nell’ambito del nostro progetto di valorizzazione “Le forme dell’identità”, la città di Caltagirone.

La “Pigna” caratterizza questa località, che fa parte delle Città Tardo barocche del Val di Noto. È un simbolo antico: nell’antico Egitto, in Babilonia e in Grecia raffigurava il divino, l’immortalità, la forza vitale, l’eternità, la fecondità. Era ed è quindi consuetudine regalarla in segno di augurio, soprattutto agli sposi.

A Caltagirone e in Sicilia la pigna in ceramica è presente in molte abitazioni. Ed è il frutto dell’abile lavoro degli artigiani ceramisti che realizzano pigne di grandi e piccole dimensioni. Dall’uso del tornio, a quello delle mani e poi l’esaltazione finale dei colori, per dare vita a questi piccoli capolavori d’arte.

Logo di Catania

Simbolo per eccellenza di Catania. Stiamo parlando della Fontana dell’elefante, meglio nota a tutti come “u liotru”.

È ?l’immagine scelta come logo di questa altra Città del tardo barocco del Val di Noto, nell'ambito del progetto di valorizzazione "Le forme dell'identità". La fontana è una opera monumentale realizzata tra il 1735 e il 1737 dall’architetto Vaccarini. Simbolo del comune etneo, si trova al centro di Piazza Duomo.

L’elefante è una statua di basalto nero.

Sono tanti gli aneddoti e le storie legate a questo simbolo.
Se ne conoscete alcuni potete condividerli con noi nei commenti.

Logo di Militello in Val di Catania

Per Militello in Val di Catania abbiamo scelto la Chiesa Santuario Santa Maria della Stella, l’edificio sacro dedicato alla patrona della città.

Il Comune fa parte del sito Unesco “Le città tardo barocche del Val di Noto”. Anche l’immagine di questo luogo riprende le caratteristiche che abbiamo spesso presentato elencando i vari loghi del nostro progetto, per una facile identificazione.

La ?chiesa è stata edificata dal 1722 in sostituzione della precedente distrutta dal terremoto del 1693, come altri monumenti del Val di Noto. Si trova in cima ad una scenografica scalinata, e presenta una facciata barocca e una torre campanaria. All’interno, visitandola, si possono ammirare ?stucchi settecenteschi dell’artista Onofrio Russo da Policoro.

Logo di Modica

Il Duomo ? di San Giorgio a Modica è l’immagine scelta come logo del progetto di valorizzazione “Le forme dell’identità”, uno degli esempi più rappresentativi del barocco siciliano.

Il Duomo con la sua scenografica scalinata è uno dei monumenti simbolo del barocco in Sicilia. La chiesa, danneggiata dal sisma del 1693, venne ricostruita a partire dai primi anni del diciottesimo secolo. Secondo alcuni studiosi a realizzare la facciata sarebbe stato Rosario Gagliardi, collaborato da altri architetti.

Oggi è uno dei ???capolavori delle Città tardo barocche del Val di Noto, inserito nella lista patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Logo di Noto

Quando si parla di Noto, nell’immaginario collettivo, c’è lei: la cattedrale di San Nicolò ?. Non solo perché tutti conoscono la sua imponente scalinata, ma anche perché, in molti, è ancora vivo il terribile ricordo di quella notte del 1996: il crollo della sua cupola.

Questa cattedrale è anche un emblema della ricostruzione. Infatti, oggi è stata restituita in tutto il suo antico splendore. E anche per noi è uno dei simboli più belli della città. Essa è rappresentata nel logo del progetto di valorizzazione “Le forme dell’identità”.

Dopo undici anni, nel 2007, è stata riaperta al culto. In seguito, sono state ultimate le decorazioni della cupola e della copertura della navata.

Logo di Palazzolo Acreide

Domina con la sua maestosità tutta la piazza e con il suo colore bianco, recuperato dopo i lavori di restauro, è uno degli esempi più importanti del barocco di Palazzolo Acreide: la basilica di San Paolo, scelta per la cittadina iblea quale logo del progetto di valorizzazione “Le forme dell’identità”.

Venne ricostruita dopo il terremoto del 1693. La ?facciata è opera del netino Vincenzo Sinatra....

Logo di Pantalica

La Necropoli di Pantalica è uno dei siti naturalistici più ricchi di fascino del Sud Est della Sicilia.
Inserita nella lista di patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, nel 2005 insieme a Siracusa, la necropoli è composta da migliaia di antichissime tombe scavate nella roccia.
Le ricerche che portarono alla scoperta di questo sito furono fatte, all’inizio del ventesimo secolo, dall’archeologo Paolo Orsi.
Queste tombe sono state scelte come logo per il progetto di valorizzazione “Le forme dell’identità”.
Si affacciano sulla Necropoli di Pantalica tre città degli Iblei Ferla, Sortino e Cassaro.

Logo di Ragusa

La ? cattedrale di San Giorgio a Ragusa è un autentico gioiello del barocco. Non si poteva che scegliere questo monumento per rappresentare l'identità della città di Ragusa e del suo territorio, nell'ambito del progetto “Le forme dell’identità”.

La cattedrale ha una cupola neoclassica, decorata da vetrate blu e incorniciata da colonne corinzie. Il portale è decorato con iconografie che rappresentano San Giorgio, patrono della città, nell’atto di colpire il drago con la lancia. La sua ricostruzione, dopo il terremoto del 1693, si deve all’architetto Rosario Gagliardi.

Logo di Scicli

Decorazioni sovrabbondanti, bizzarre, tipiche del barocco.
E tra queste ci sono i mascheroni, caratteristici di molti balconi di antichi palazzi del Sud Est della Sicilia.
Ne è un esempio il Palazzo Beneventano a Scicli.
Uno dei mascheroni di questo palazzo è l’immagine scelta come logo del progetto “Le forme dell’identità”.
? I mascheroni sono le tipiche caricature che sembrano guardare con ghigno, curiosità o rimprovero, chi osa posare lo sguardo su di loro.

Logo di Siracusa

Si racconta che sul suo palcoscenico venne fatta la prima rappresentazione dei Persiani di Eschilo. Stiamo parlando del Teatro greco di Siracusa città che, insieme alle Necropoli rupestri di Pantalica, è stata inserita nella lista Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 2005.

È stato scelto questo sito, che identifica Siracusa, quale logo del progetto “Le forme dell’identità”.

Il teatro risale al V secolo a.C. Fu trasformato prima da Ierone II, in seguito rimaneggiato in epoca romana. Considerato uno dei teatri più grandi dell’antichità, ogni primavera, si può assistere alle rappresentazioni classiche dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Occasione unica per rivivere le storie raccontate dai tragediografi e commediografi del mondo greco.

Logo della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina

Uno dei luoghi maggiormente visitati della Sicilia.

La Villa romana del Casale di Piazza Armerina è una splendida residenza tardo antica, sita nel cuore dell’Isola, famosa per i suoi straordinari mosaici che la ricoprono quasi interamente.
Diversi sono i soggetti rappresentati nelle decorazioni musive, ispirati alla mitologia o a scene di genere che raccontano la ricchezza e la vita di un tempo.
Tra gli ambienti più conosciuti si trova la stanza delle ginnaste: “la Sala delle Palestrite”, scelta come logo del progetto “Le forme dell’identità”?