Descrizione
L’origano comune è una pianta erbacea e latifoglia, alta dai 30 ai 50 centimetri, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Si presenta come un cespuglio dalle foglie piccole e a forma di cuore; i fiori, a seconda della specie, variano il proprio colore dal bianco al rosa.
Storia
In tempi moderni, prima ancora di Linneo è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) a denominare queste piante. In realtà l'etimologia del nome del genere si può far risalire a 2000 anni prima presso i greci, forse da Teofrasto (371-287 a.C.) un filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele, autore di due ampi trattati botanici che per primo ha usato questo nome per un'erba aromatica. Origanum è formato da due parole "òros" (= monte) e "ganào" (= io mi compiaccio) che insieme potrebbero alludere al concetto di "delizia della montagna" o anche "bellezza, luminosità, ornamento, gioia della montagna". Il nome specifico (vulgare) significa "comune, consueto". Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707-1778), biologo e scrittore svedese, padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum” del 1753.
Caratteristiche
E’ una pianta nativa dell’Europa delle regioni centrali e meridionali dell’ Asia. In Italia è una specie comune e si trova su tutto il territorio. L’habitat tipico per questa specie sono le boscaglie rade, i cespuglieti, le rupi soleggiate; ma anche i tagli forestali, le strade forestali, i margini erbacei boschi, le garighe, le macchie basse e gli arbusteti. Sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1400 m.s.l.m. (negli Abbruzzi può arrivare fino a 1700 m.s.l.m. - fino a 3600 m.s.l.m. in Cina).
Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia.
Miti, leggende e simboli
Si narra che la prima a coltivare l’origano fosse stata Afrodite, dea dell’amore. Ella amava circondarsi di questa pianta dal profumo intenso sul monte Olimpo. Da qui deriverebbe l’origine del nome OrosGanos. Una seconda leggenda, invece, racconta come il principe di Cipro amasse raccogliere fiori ed erbe per ricavarne profumi. Quando scoprì l’aroma perfetto, ne fu così entusiasta che decise di portarlo in dono al re in un’ampolla. Questa però si ruppe, il principe morì dal dispiacere e gli dei dell’Olimpo, in suo onore, decisero di trasformarlo in una pianta aromatica: l’origano.
Iconografia
Lo stemma dell’Università di Parigi è formato da tre cicogne che portano nel becco un rametto di origano a testa. Si dice, infatti, che la scoperta del potere curativo della pianta sia dovuto all’osservazione delle cicogne, che se ne cibano dopo aver ingoiato sostanze tossiche.
Note bibliografiche
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