Descrizione
La calendula è una pianta erbacea a carattere annuale, biennale o perenne (se ne contano ben 12 variazioni). Il suo fusto è eretto. Le foglie sono tenere e alterne; il colore dei fiori è cangiante, dal giallo vivo al rosso-arancio.
Storia
Il nome deriva dal latino Calendae, parola con la quale i Romani indicavano il primo giorno del mese, dato che fiorisce una volta al mese durante tutta l'estate.
Si adoperava la calendula per curare le ferite con eventuali perdite ematiche o ustioni
Caratteristiche
I fiori della calendula contengono numerosi oli essenziali (si possono annoverare ben 45 diverse sostanze). Alla calendula vengono ascritte proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Miti, leggende e simboli
Nel linguaggio dei fiori la calendula rappresenta il dolore, il dispiacere e le pene d'amore e la gelosia.
Afrodite, profondamente addolorata per la morte del suo amante Adone, iniziò a piangere e appena le sue lacrime toccarono terra si trasformarono in calendule.
Sia per i Greci sia per i Romani, il fatto che i fiori si aprissero al mattino per richiudersi al tramonto era considerato un simbolo di sottomissione e di dolore per la scomparsa del sole, questa credenza ha fatto sì che la calendula sia stata associata nel corso dei secoli ai sentimenti di dolore, noia e pena.
Per i messicani è il fiore simbolo della morte: una leggenda narra che le calendule, portate dai conquistatori, si siano sviluppate e diffuse nel territorio messicano a causa del sangue versato dagli indigeni, vittime della corsa alla conquista dell’oro da parte degli invasori.