Clinopodium nepeta

Pantalica
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Clinopodium nepeta
Nome comune
Nepitella
Specie
Clinopodium nepeta
Famiglia
Lamiaceae
Fioritura
da Maggio a Ottobre
Luogo
Sicilia

Descrizione
In generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Raggiungono un'altezza di 20–40 cm (massimo 80 cm).

Storia
Il nome generico (Clinopodium) deriva da una parola greca "klinopodion" (formata da due parole: "klino" = pendenza, adagiarsi o letto e "podos" o "podios" = un piede), già usata da Dioscoride Pedanio (I sec. d.C.), medico, botanico e farmacista greco che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, e fa riferimento alla forma di manopola dell'infiorescenza. Secondo altre etimologie, facendo riferimento a uno dei sinonimi di questa pianta (Satureja grandiflora), il significato potrebbe essere "salato". Il nome specifico (grandiflorum) fa riferimento alle dimensioni dei fiori. Il nome scientifico della pianta è stato definito per la prima volta da Linneo (1707 – 1778) con il nome di Melissa grandiflora, perfezionato successivamente nel nome attuale dal botanico tedesco Carl Ernst Otto Kuntze (1843–1907) nella pubblicazione "Revisio Generum Plantarum: vascularium omnium atque cellularium multarum secundum leges nomeclaturae internationales cum enumeratione plantarum exoticarum in itinere mundi collectarum” del 1891.


Caratteristiche
La nepitella, o mentuccia montana, era usata comunemente come erba medicinale ed erba officinale in tempi medioevali, ma ora è poco usata dagli erboristi moderni. Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febbrifughe e stomachiche. Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco. È usata anche contro la depressione, l'insonnia e i dolori mestruali. Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l'aborto.