Nerium oleander

Noto
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Nerium oleander
Nome comune
Oleandro
Specie
Nerium oleander
Famiglia
Apocynaceae
Fioritura
da Maggio a Luglio
Luogo
Bacino mediterraneo

Descrizione

È una pianta arbustiva sempreverde a portamento cespuglioso, alta fino a 5 m, con fusto eretto e ramificato fin dalla base. Le foglie, lunghe 8 - 14 cm, sono persistenti, semplici, con picciolo di 5 - 8 mm, nervature patenti, la parte superiore lucida più chiara e grigiastra quella inferiore; si inseriscono nel ramo in modo opposto o verticillato a 3, e se giovani sono verde chiaro e glabre. La foglia si presenta con 2-3 ordini di cellule a palizzata e con la presenza di cavità rivestite di peli a difesa degli stomi per limitarne la traspirabilità quindi per sopportare il clima arido.

I Fiori sono ermafroditi posti in cime corimbose, tubulosi con petali semplici o doppi e con peduncolo di 2 - 3 mm; di colore che va dal bianco al roseo o al giallo e al rosso carminio.

Storia

La storia racconta, che diversi soldati delle truppe napoleoniche morirono per aver imprudentemente mangiato carne che era stata posta ad arrostire su spiedi ottenuti con legno di oleandro.

Caratteristiche 

Arbusto sempreverde con foglie lanceolate, coriacee, con grandi fiori bianchi, rosa o purpurei, con un forte profumo, in corimbi terminali. È un arbusto piuttosto rustico e conseguentemente di facile coltivazione. Resiste bene a lunghi periodi di siccità e risente solo di inverni particolarmente freddi. Trattasi di una pianta velenosa il cui infuso può essere letale, per questo motivo non possono essere bruciati o maneggiati eccessivamente rametti, foglie e fiori recisi. 

Sembra che l’oleandro sia una delle piante più tossiche che si conoscano.

Miti, leggende e simboli 

Plinio ci informa, inoltre, che l’Oleandro ha la capacità di uccidere i serpenti e, se accostato agli animali selvatici, causa loro un intorpidimento. 

Una leggenda riportata nei libri apocrifi narra di come un sacerdote, al momento di decidere a chi concedere in sposa la Vergine Maria, chiese ai pretendenti di scagliare un ramo da donare alla donna; Giuseppe optò per un ramo di oleandro che, poggiato sull’altare, germogliò fiori bellissimi. Il sacerdote lo interpretò come un segno divino e decise di dare Maria in sposa proprio a Giuseppe. Le lunghe foglie affilate di color verde intenso prevalentemente disposte a gruppi di tre simboleggiano l’Armonia dell’Universo. 

In Toscana e in Sicilia si usava coprire i defunti con i fiori dell’Oleandro, sottolineandone il significato funerario. Nel vocabolario ottocentesco d’amore, l’Oleandro simboleggiava la baldanza. Questa simbologia è, probabilmente, un retaggio della cultura greca che si ipotizza considerasse l’arbusto sotto la protezione della dea Afrodite. Attualmente è invece considerato il simbolo della diffidenza.

Iconografia 

È presente nel dipinto di Gustave Klimt – fanciulle con oleandro.

Nell’iconografia cristiana a volte il bastone di San Giuseppe viene raffigurato con fiori di oleandro

Riferimenti Barocco/Liberty

Veniva utilizzato nei motivi decorativi tipici dell’Art Nouveau.