Descrizione
È una pianta che può raggiungere dimensioni dai 50 cm al metro d’altezza.
Presenta un fusto eretto, robusto, cilindrico, di colore verdastro, foglioso e senza rami.
Foglie verdi lungo tutto il fusto, le inferiori maggiori, le superiori progressivamente ridotte.
Si presentano sotto forma di una rosetta di grosse foglie radicali, strette e lineari, con l'estremità appuntita.
Storia
Il gambo dell'asfodelo giallo è un cibo antico. Il gambo veniva scottato e messo poi sott’olio.
Durante la seconda guerra mondiale la pianta, nel meridione d'Italia, costituì un buon supporto alimentare per chi aveva scarse quantità di cibo. I tuberi hanno alimentato gli uomini preistorici e, in tempi più recenti, le classi indigenti durante la carestia; mentre lo stelo, anch’esso secco, serviva per bruciare le setole dei maiali appena morti.
I fiori dell’asfodelo venivano utilizzati anche per adornare le tombe. Per gli Antichi Greci, il regno dei morti era ricoperto di asfodeli. Si pensa infatti che il motivo per cui venivano piantati, sulle tombe, fosse proprio per offrire ai defunti il necessario nutrimento. Un esempio forse non casuale lo abbiamo in Capo Miseno. L’asfodelo è stato sin da subito associato alla morte, in quanto veniva assunto in carestia.
Caratteristiche
La radice è commestibile.
Le foglie vengono tuttora usate per confezionare un prodotto caseario tipico pugliese, la "burrata".
I cestini di asfodelo sono ancora oggi una tradizione antica che viene tramandata di madre in figlia in Sardegna. La medicina popolare utilizza i tubercoli per la cura di dermatiti e scottature.
Miti, leggende e simboli
Nel linguaggio dei fiori, l’asfodelo è il simbolo del rimpianto.
Secondo il mito greco, i prati di asfodelo erano il luogo dell’Oltretomba, ma per i suoi molteplici usi, erano un’erba sacra o altrimenti detta ‘degli eroi’.
L’asfodelo probabilmente era lo scettro degli eroi, un simbolo di regalità e di potenza superiore.