

Descrizione
Pianta perenne, rizomatosa, strisciante o rampicante, glabra o con poca e corta pubescenza; fusti ramificati, volubili, a sezione in genere poligonale, lunghi fino a 2 m; si arrampica alle altre specie erbacee, o alle recinzioni, avvolgendosi anche grazie a particolari alette longitudinali-elicoidali di cui sono dotati i fusti.
Storia
Il nome dialettale e il primo di quelli italiani sono di formazione relativamente recente, dovendo la loro nascita anagraficamente documentata alla creatività poetica dei fratelli Grimm (XIX° secolo).
Il nome generico deriva dal latino 'convolvere' (avvolgere) per i fusti volubili; il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'.
I Greci, nell’antichità, ritenevano che le Baccanti fossero solite adornarsi il capo con corone di edera e fiori di convolvolo.
Caratteristiche
Dopo la fioritura effimera, la corolla cade tutta intera; emanano un leggero profumo di vaniglia, si aprono verso mattina, per richiudersi nel pomeriggio.
Miti, leggende e simboli:
La tendenza di C. arvensis a ricoprire qualunque sostegno e a invadere il terreno a discapito delle altre piante ne ha fatto il simbolo dell’invadenza e della civetteria.
In una fiaba dei fratelli Grimm, “Il Bicchierino della Madonna”, la vergine beve il vino offertole da uno stanco carrettiere nella corolla di un fiorellino: il fior di convolvolo.