Sambucus nigra

Ragusa
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Sambucus nigra
Nome comune
Sambuco comune
Specie
S. nigra
Famiglia
Caprifoliacee
Fioritura
da Luglio ad Agosto
Luogo
Europa, Asia

Descrizione

Si presenta come arbusto o piccolo albero che, però, in alcuni casi può raggiungere altezze anche superiori ai cinque metri, fino a un massimo di dieci. Le foglie sono opposte a due a due, con picciolo dilatato alla base. I fiori sono piccoli e odorosi, di colore bianco o bianco-crema: se esposti a sole e aria, essiccano rapidamente assumendo una caratteristica colorazione giallastra ed un piacevole odore aromatico. Il frutto è una drupa nera.

Storia

La pianta del sambuco era considerata praticamente sacra dalla tradizione folkloristica germanica, che la chiamava Holda, nome di una fata che abitava la pianta e che le conferiva dei poteri curativi. In alcuni luoghi i contadini si inchinavano o toglievano il cappello di fronte a questa fantastica pianta. 

Caratteristiche

Storicamente considerata una panacea da tutta la medicina popolare. I suoi fiori, assunti in grande quantità sotto forma di tè bollente, hanno un effetto sudorifero, che viene sfruttato per le malattie da raffreddamento con febbre. Si possono preparare decotti facendo bollire i fiori di sambuco per fare dei pediluvi. Ha proprietà lassative, diuretiche, rinfrescanti e antinevralgiche.

Miti, leggende e simboli

In Sicilia si credeva che un bastone di sambuco avesse il potere di uccidere i serpenti e di far scappare i ladri. 

Nelle leggende germaniche il flauto magico era fatto con il sambuco. 

A questa pianta dalle molteplici proprietà era attribuito anche un potere divinatorio per quanto riguarda il sesso dei nascituri e la bontà del raccolto. 

È considerata una pianta ambigua: si favoleggia che dentro di lei non si celi una fata, bensì una strega.

Intorno ai monasteri e alle fortezze si piantavano queste piante perché le proteggessero dalle sventure.