

Descrizione
È una specie rustica dotata di foglie di colore verde scuro variegato in verde chiaro o argento sulla pagina superiore e di colore rosso sulla pagina inferiore.
Le piante sono alte 15 – 20 cm; i fiori rosa pallido, grandi 2 – 3 cm, compaiono a fine agosto o settembre, le foglie spuntano successivamente e persistono fino a primavera. Ne esiste una varietà a fiori bianchi.
Storia
Il suo nome, cyclamen, deriva dal termine greco kuklos che significa cerchio; il nome è dovuto alla forma del fiore che veniva associata a quella dell’utero femminile, tant’è che i Greci lo utilizzavano per aiutare le donne a concepire figli.
Caratteristiche
Nel territorio italiano i ciclamini sono molto diffusi, crescono allo stato spontaneo, nelle regioni centro meridionali, in moltissimi boschi soprattutto di lecci. È quindi molto facile poterli ammirare allo stato spontaneo, ma essendo una specie protetta non possono essere né estirpati, né tanto meno recisi.
Miti, leggende e simboli
Veniva piantato intorno alle case per proteggerle dai malefici, e utilizzato per adornare le camere dei novelli sposi per favorire la procreazione.
Il ciclamino, per la sua consacrazione alla dea, era detto anche pianta di Ecate.
Nel Medio Evo, divenne la “pianta del diavolo”, proprio per evidenziare il fatto che Ecate fosse legata ai riti magici.
Ancora oggi è diffusa la credenza secondo la quale l’essenza di ciclamino favorisca l’incontro e l’unione delle persone affini.
Iconografia
Attributo iconografico specifico di Maria Addolorata e del Crocifisso. Il ciclamino, dal capo reclinato e spesso macchiato di rosso, è il simbolo del dolore e dalla passione di Cristo. Per questo motivo compare spesso nelle raffigurazioni Mariane (come prefigurazione del dolore) o dei momenti del dolore di Cristo. Appare a volte, per lo stesso motivo, in raffigurazioni della Natività o di Gesù Bambino.
Riferimenti decorativi/architettonici
Motivo rinvenibile nel Liberty.