Antirrhinum siculum

Scicli
Foto della pianta
Disegno della pianta
Nome scientifico
Antirrhinum siculum
Nome comune
Bocca di leone
Specie
A. siculum
Famiglia
Scrophulariaceae
Fioritura
da Giugno a Dicembre
Luogo
Sicilia

Descrizione

Pianta erbacea suffruticosa e ricca di peluria, le foglie inferiori sono picciolate, oblungo lanceolate, opposte; quelle superiori sono sessili, lineari, lanceolate, alterne. I fiori, di colori variabili, sono riuniti in grappoli. Il frutto è una capsula che contiene semi ovali e crestati.

Storia

Il nome di questo genere, in greco significa "simile a un naso", a richiamare la forma della corolla. La pianta è comunemente denominata "Bocca di leone" a causa della particolare struttura delle labbra del fiore che, se pressate con le dita lateralmente, le lascia schiudere imitando il movimento della bocca del leone che si spalanca. 

Dai semi della pianta veniva estratto un olio che, miscelato all’olio estratto dal giglio, aveva il potere di rendere la pelle perfettamente liscia.

Chi si poteva permettere questi lussi e voleva una pelle più bella utilizzava proprio i fiori di bocca di leone. Alcuni, vi estraevano addirittura un olio alimentare. Adesso, questi fiori sono usati in campo industriale, per l’estrazione del colore.

Caratteristiche

Presente allo stato spontaneo solo nel territorio italiano.

Grazie alla presenza al suo interno di sostanze come mucillagini e glicosidi, questa pianta risulta avere proprietà lenitive, emollienti e antinfiammatorie.

Miti, leggende e simboli

La bocca di leone simboleggia l’indifferenza: un significato che pare derivare dall’utilizzo che ne facevano le giovani ragazze nel Medioevo, le quali erano solite acconciarsi i capelli con questo fiore, per dichiarare in modo inequivocabile, ma tuttavia delicato, il proprio rifiuto ai corteggiatori di turno (forse anche perché il collegamento alle fauci dell’animale feroce non induceva a grandi aspettative).

Ancora, è un fiore spesso scelto per rappresentare le persone capricciose.