Descrizione
È la più importante chiesa della città.
Sulla parte scenografica troviamo una scalinata a rampa unica di 11 gradini, che raccorda il piano stradale con il sagrato su cui insistono i tre archi del portico d'accesso alla basilica.
La suggestiva facciata barocca è opera di Vincenzo Sinatra, ripartita su tre ordini, divisi in tre corpi al primo livello, ad unico corpo centrale per i restanti livelli, caratterizzati da volumetrie via via decrescenti.
Il primo ordine è delimitato da paraste angolari curvilinee che raccordano la contro facciata, determinando nell'atrio due arcate sfalsate laterali con sviluppo ad ogiva, dove corpo centrale, per due livelli, è ulteriormente arricchito da coppie di colonne binate aggettanti, che contribuiscono ad esaltare la prospettiva convessa di tutta la struttura. L'arcata centrale poggia su colonne parimenti, sormontate da capitelli corinzi.
Il secondo ordine ricalca lo schema del corpo centrale del primo, con lesene ai lati della grande arcata. All'interno della campata è collocato un gruppo statuario, raffigurante un Gesù Cristo con globo crucigero, con ai lati due angeli osannanti. Due grandi volute raccordano il corpo centrale al livello inferiore, conferendo all'insieme slancio e simmetria e sulle mensole superiori sono collocati vasi fiammati decorazioni.
Il terzo ordine è costituito da un solo corpo centrale, abbellito da coppie di lesene binate e colonne a sostegno dell'arco.
L'ambiente interno ha funzioni di cella o loggia campanaria, e chiude la prospettiva una cuspide a bulbo, contornata da vasi decorati con fiammati croci sommitali. La superficie esterna del bulbo reca uno stemma raffigurante una spada che sostiene tre corone sovrapposte, simboleggianti gli ordini feudali: l'ordine demaniale o civico proprio delle città regie, l'ordine feudale o baronale e l'ordine ecclesiastico.
Riferimenti storici
In epoca aragonese, sul sito era presente un luogo di culto dedicato a Santa Sofia. Più tardi, in età spagnola, il nuovo tempio fu edificato sull'area che occupava la preesistente chiesa della santa. L'edificio fu in parte perfezionato anche nel 1657, anno in cui fu intronizzato il simulacro di San Paolo dove, nel mese di settembre del 1688, fu eletto patrono e protettore di Palazzolo Acreide.
Il terremoto di Santa Lucia del 13 dicembre 1990 determinò un lungo periodo di chiusura.
Note bibliografiche
Pitrè, G., ‘’Feste patronali in Sicilia’’, volume unico, Torino - Palermo, Carlo Clausen, 1900.