Chiesa Madre di San Nicolò e del S.S. Salvatore

Militello in Val di Catania
Facciata della Chiesa
Capitello
Tipologia
Anno
1721

Descrizione

L'esterno della chiesa è a prospetto tardo-barocco, scandito da otto grandi paraste con alti basamenti e capitelli corinzi. Il portale centrale presenta colonne binate e timpano ad arco spezzato e le due porte laterali sono sormontate da finestre a rosone. 

L'interno della chiesa è a croce latina e presenta tre navate divise da cinque arcate, sorrette da dodici pilastri con capitelli ionici, decorate da raffinati stucchi settecenteschi, e nei pennacchi della cupola ci sono le statue dei quattro evangelisti. Gli affreschi presenti nella volta e nell'abside raffigurano scene della vita di San Nicola e i Misteri gloriosi di Gesù.

Riferimenti storici

L'origine della Chiesa Madre di Militello in Val di Catania risale addirittura al tempo della dominazione bizantina in Sicilia. Si deduce che questa Chiesa Madre dedicata a San Nicolò esisteva a Militello prima del IX secolo d.C, e nel corso dei secoli successivi, la fabbrica della Chiesa venne sempre più ampliata fino all’edificazione del campanile, dove i lavori ebbero inizio nei primi anni ’50 del XVIII sec. Ma con il violento terremoto dell’11 Gennaio 1693 la chiesa si ridusse ad un immenso cumulo di macerie, perciò venne successivamente restaurata e venne aggiunto il finestrone nel 1755, concludendo i lavori nel decennio in corso. 

La realizzazione della meravigliosa Sacra del SS. Salvatore venne eseguita nel 1818 dallo scultore palermitano Girolamo Bagnasco su interessamento delle nobili e potenti famiglie militellesi dei Majorana, della Nicchiara e dei Rejna, mentre il fercolo dello stesso simulacro venne creato nel 1842 dal ragusano Domenico Leone.

Iconografia

Nei documenti di carattere religioso, il più antico si rileva nel "De Veteribus Recentioribusque rebus Siculis" dello storico Santo Policastro, con la citazione del passaggio in città, nel 1085, del gran Conte Ruggero d’Altavilla, il quale, per la speciale devozione professata verso S. Nicolò, riconsacra la chiesa come la “maggiore”.