Chiesa della Madonna della Catena

Militello in Val di Catania
Facciata della Chiesa
Capitello
Autore
Tipologia
Anno
1652
Stile

Descrizione

La chiesa della Madonna della Catena è una delle poche costruzioni sopravvissute al terremoto del 1693. Venne edificata nel 1541 per ospitare forse una confraternita di donne, nel cui prospetto era presente un’edicola raffigurante la Madonna della Catena. Nel 1616 vi si insediò la confraternita del SS. Crocifisso al Calvario che nel 1652 si prese cura della sua riedificazione.  

La chiesa adotta un'oratorio, un'aula ad uso delle funzioni sacre e delle assemblee dei confrati. 

La facciata presenta due porte affiancate, con valenza funzionale e simbolica. 

Le due porte presenti erano una ad uso comune, l'altra sembrava fosse riservata al passaggio dei funerali dei confrati. Lungo le pareti laterali scorreva un sedile continuo per le assemblee dei confrati, mentre per le funzioni sacre si usavano le sedie.

La parete di fondo, a semicolonne e trabeazione, inquadrava l'arco trionfale e due nicchie laterali per statue di santi. L'interno dell'aula è stato decorato, nell'ultimo quarto del secolo XVII, e presenta una straordinaria decorazione a stucco, opera del 1690, raffigurante i Misteri gaudiosi del Santo Rosario nel registro superiore e dodici Sante vergini, incorniciate in quello inferiore da putti, festoni e cornucopie, e in quello superiore da scene con i Misteri gaudiosi. 

Un pantheon tutto femminile, in cui le sante, in abiti di gala a trine e fiocchi, esibiscono le loro grazie dalle nicchie, circondate da angeli e strette tra cartocci, festoni, conchiglie, putti e cornucopie. A completare l’insieme un soffitto ligneo intarsiato a cassettoni del 1674 e una bella cantoria lignea intagliata e dorata dove era collocato l’organo (ora trasferito nella navata). Nell’altare maggiore, in parte rifatto nel XIX secolo, è collocata la statua della Madonna della Catena.

Riferimenti Botanici

Le ghirlande fitte di mele cotogne esprimono l'intento supplementare di far incutugnare, cioè far dispetto ai rivali confrati del Purgatorio.