Chiesa S. Maria dell’Itria

Ragusa
Facciata della Chiesa
Dettaglio di decorazione su arco
Autore
Tipologia
Anno
1626
Stile

Descrizione

La facciata della chiesa si sviluppa in due ordini divisi da un grande cornicione e scandita da quattro paraste. Il portale centrale presenta decorazioni con foglie intrecciate e un finestrone che lo sovrasta, mentre, ai lati, vi sono due grandi finestre ovali. 

L’interno della chiesa è a tre navate, divise da dieci colonne di pietra bianca e sormontate da capitelli corinzi. Ai lati dell’abside, nella cappella che chiude la navata di sinistra, è situato l’altare in stile barocco, con colonne a tortiglioni, che ospita un quadro seicentesco di notevole pregio in cui si raffigura San Giuliano e San Giovanni Battista, mentre sull’altare che chiude la navata destra è collocato un Crocifisso di scuola spagnola. Sulla parete di sinistra si trova un dipinto della Madonna delle Sette Spade con i santi Eligio e Lorenzo,  e una tela con San Corrado da Piacenza e il Beato Guglielmo da Scicli che reggono un quadro della Madonna. 

All’esterno, sulla destra della chiesa, è presente una cappella dedicata all’Addolorata, con altare di marmo e l’urna lignea con il Cristo Morto. Sulla volta è presente un affresco raffigurante l’Assunzione e l’Incoronazione di Maria, mentre sul pavimento si trovano il simbolo della Croce dei Cavalieri di Malta e tre lastre tombali, tutte in pietra pece, che indicano le sepolture del popolo, del clero e della famiglia Cosentini. 

Al fianco della chiesa si innalza una particolare torre campanaria, coronata da una balaustra a pilastrini e sormontata dal tamburo ottagonale che termina con una cupoletta. La splendida cupola è con la sua copertura di ceramiche color blu cobalto.

Riferimenti storici

La chiesa di San Giuliano è del XIV sec, poi fu ricostruita dall'Ordine dei Cavalieri di Malta fra il 1629 e il 1639. Nel 1626, infatti, il cavaliere Blandano Arezzo La Rocca, appartenente all'Ordine dei Cavalieri di Malta, fece costruire al posto dell'antica chiesa bizantina la nuova chiesa della Madonna dell'Itria (o Idria).

Questa chiesa, infatti, rappresenta l’unica dell'Ordine di Malta a Ragusa ed era molto più piccola e molto diversa rispetto a quella che fu ricostruita dopo il terremoto del 1693, dove poi infatti, successivamente, fu ricostruita ed ampliata nelle sue forme attuali. 

Il nome della chiesa quasi sicuramente trae origine dalla parola greca "odygidria" che significa Madonna delle acque, per via di alcune vene idriche presenti nella zona, successivamente la parola fu poi trasformata nel dialetto locale in "Itria".

Riferimenti Botanici

Utilizzo delle foglie di Acanto e delle decorazioni delle pareti della torre campanaria in terracotta policomia, con disegni di vasi e fiori in stile rococò dai tipici colori della Sicilia.