Descrizione
Pianta perenne, con corto rizoma, foglie basilari grandi, ellittiche, picciolate, disposte a rosetta. Le foglie della lanceolata sono lunghe e di forma ovale, solcate da nervature evidenti. Sono di colore verde intenso e con la superficie un po’ lucida. I fiori, piccoli e bianchi, nascono su lunghe e dritte spighe filigranate, di colore marrone-giallognolo.
Storia
Il nome del genere deriva dal latino planta = pianta (riferito ai piedi) per la somiglianza delle foglie ai piedi e anche perché vegeta in zone calpestate.
Altri sostengono che Plantago deriverebbe dal latino "plantam tangere", cioè pianta gradevole a toccarsi.
Già Alessandro Magno e Dioscoride Pedanio, medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, le attribuivano grandi poteri curativi.
Caratteristiche
Un vecchio detto della tradizione popolare dice: “La via per la piantaggine è più vicina di quella per il medico”, a significare che la pianta si trova ovunque e per tutto l’anno, tanto da essere considerata una farmacia a cielo aperto.
In effetti, la pianta ha proprietà astringenti e antinfiammatorie, oltre che antianemiche. Ha la capacità di bloccare le emorragie e di favorire la guarigione delle ferite per via delle mucillagini che sono presenti nelle sue foglie.
Miti, leggende e simboli
Secondo la tradizione nordica la Piantaggine rappresentava uno spirito posto a controllare l’ingresso al regno di Hel, la dea della morte.
Secondo un’antica leggenda, una bellissima fanciulla aspettò talmente a lungo il suo innamorato lungo la strada che, impietositi, gli dei la trasformarono in piantaggine.
Iconografia
È tra le piante più ricorrenti nei quadri rinascimentali, come simbolo di umiltà, in quanto soggetta al calpestio.