Palazzo Trigona

Noto
Portale del palazzo
Fregio floreale
Tipologia
Anno
Ignoto
Stile

Descrizione

Questo palazzo, considerato come il palazzo barocco più bello della città, apparteneva alla potente famiglia Trigona, marchesi di Canicarao. 

Sulla facciata troneggiano tre grandi aquile aragonesi in pietra, a memoria delle origini regali della famiglia, è divisa in due ordini orizzontali e in tre corpi, e presenta un’imponente portale arcuato posto in corpo avanzato delimitato da un doppio ordine di pilastri, con capitelli di tipo corinzio, arricchiti da formelle in bassorilievo raffiguranti motivi floreali, che sorregge il possente balcone centrale, racchiuso da una pregevole inferriata in ferro battuto. A fianco del portale vi sono sei finestre per lato che si presentano di forma trapezoidale, incassate in un elegante cornice di pietra bianca, arricchite nella parte superiore da timpani circolari a base aperta e da cartigli posti nella parte inferiore. Sotto le finestre più esterne vi sono due portoncini arcuati che conducono ai magazzini sotterranei del palazzo. 

Il cortile interno è delimitato da grandi balconate, che si proiettano dalla facciata interna in ordine decrescente, fino ai piani più bassi.

Riferimenti storici

Nei sontuosi saloni venivano organizzati i balli in onore della regina di Napoli, ai quali partecipava tutta l’aristocrazia netina.

Un ala del palazzo Trigona viene gelosamente custodita, quale abitazione, dall’ultima marchesa di Canicarao, mentre il resto dell’edificio, proprietà del Comune, è già in gran parte ristrutturato e ad oggi ospita conferenze, mostre e convegni. 

A restauro ultimato divenne anche sede dell’Istituto Internazionale di Scienze Criminali. 

Il palazzo venne progettato in un primo momento da Rosario Gagliardi ma venne poi completato da Vincenzo Sinatra e i fratelli Labisi.